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21
Aprile

Crisi della pesca. 17 sindaci siciliani chiedono a Musumeci di istituire un tavolo tecnico

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Pubblicato in Attualità

 

La convocazione di un tavolo tecnico, alla presenza di Capitanerie di Porto e Associazioni di Categoria,

per discutere dei problemi della pesca costiera e cercare soluzioni normative e tecniche per fronteggiare la crisi del settore, gravemente acuita dall’emergenza coronavirus. Lo hanno chiesto al presidente della Regione Nello Musumeci 17 sindaci di altrettante città marinare siciliane tra cui naturalmente il sindaco di Sciacca Francesca Valenti. Invocano, i primi cittadini di Balestrate, Capo d'Orlando, Castellammare del Golfo, Cefalù, Cinisi, Falcone, Gioiosa Marea, Isola delle Femmine, Oliveri, Patti, Sant'Agata di Militello, Santa Flavia, Sciacca, Termini Imerese, Terrasini, Trappeto e Villafranca Tirrena, risposte immediate alla drammatica situazione del comparto, anche in deroga alla stringente disciplina comunitaria, per contenere e sostenere l’aumento dei costi di gestione dell’attività e la pesante riduzione della domanda, causata dallo stop a turismo e ristorazione. Un accorato appello, quello rivolto a Musumeci, affinchè attivi ogni canale istituzionale e politico al fine di rappresentare la gravità della situazione in cui attualmente versa la pesca costiera e sollecitare l’adozione dei provvedimenti del caso. La contingente emergenza epidemiologica, che comporta una profonda crisi socio - economica , scrivono i sindaci nella lettera al governatore della Sicilia, colpisce duramente anche il settore ittico, da tempo vessato da una normativa comunitaria insensibile alle peculiari prerogative mediterranee, incapace di coglierne le specificità biologiche, tecniche e di sistema e inadeguata a fronteggiare la disarmonica concorrenza internazionale, delle flotte nordafricane ed orientali su tutte. La riduzione delle battute di pesca da un lato, e la prolungata sospensione delle attività turistiche, alberghiere e della ristorazione dall'altro, hanno pesantemente ridotto gli spazi di mercato mortificando i già modesti proventi dell’attività peschereccia. Alla contrazione dei ricavi si è aggiunto un inaccettabile incremento dei costi per l’approvvigionamento di esche ed il reperimento e la manutenzione della strumentazione di supporto e sicurezza, sì da rendere insostenibile la prosecuzione dell’attività che pure offre un innegabile contributo al soddisfacimento del fabbisogno alimentare regionale e nazionale, costituendo al contempo un elemento storicamente determinante per la promozione dell’ immagine della Sicilia nel mondo. In ragione dell’urgenza di interventi di sostegno, i sindaci invitano pertanto il capo del governo regionale alla pronta convocazione di un tavolo tecnico presso l’Assessorato Regionale competente, alla presenza di tutte le autorità di riferimento e delle organizzazioni di categoria, che diventi sede di confronto e coordinamento in merito alle misure da adottare, anche in temporanea deroga alle disposizioni al momento vigenti. A Sciacca, dopo diverse settimane di blocco delle attività per via dell'emergenza coronavirus, molte imbarcazioni sono tornate in mare ormai da diversi giorni ma buona parte del pescato rimane invenduto visto che mercati e ristoranti sono ancora chiusi.

 

Letto 497 volte Ultima modifica il Martedì, 21 Aprile 2020 14:38

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