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11
Gennaio

Covid. Numeri galoppanti, Sicilia alla vigilia di un nuovo lockdown totale

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Pubblicato in Cronaca

Giuseppe Conte varerà venerdì prossimo 15 gennaio il nuovo atteso Dpcm, quello con il quale sarà prorogato ulteriormente lo stato di emergenza da Covid e, assai probabilmente, si infliggerà il lockdown a quelle regioni dove i numeri stanno letteralmente galoppando. Tra queste regioni c'è sicuramente anche la Sicilia. E a dare drammaticamente l'idea della oggettiva preoccupazione dei sindaci siciliani di fronte alla crescita esponenziale dei nuovi casi positivi e della conseguente pressione sugli ospedali è stata nelle scorse ore la dichiarazione fatta da Leoluca Orlando, presidente dell'ANCI, che ha chiesto al governo centrale di dichiarare la Sicilia "zona rossa" e di farlo - ha detto - "prima che sia troppo tardi". D'altra parte la situazione dei contagi nell'isola rischia di essere ormai fuori controllo, con numeri che non c'erano mai stati, neanche durante la prima e la seconda ondata, e che oggi registrano un tasso di positività (rispetto ai tamponi effettuati) che sfiora il 20%, e che al momento è il più alto d'Italia. Un primato di cui, naturalmente, si sarebbe dovuto fare a meno.

"Siamo di fronte al dilagare dell'epidemia, un dilagare spinto anche da comportamenti irresponsabili di tanti", ha aggiunto Orlando. A preoccupare però sono soprattutto le affermazioni dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il quale ha ammesso, evidentemente da un osservatorio ancora più privilegiato, che le previsioni riferiscono per le prossime settimane una ulteriore crescita del contagio e, di conseguenza, una fase di tensione per le strutture ospedaliere territoriali e per le aree di emergenza. Dove già la situazione è tutt'altro che tranquillizzante. Ruggero Razza ha spiegato così che tutte le direzioni strategiche delle Asp siciliane sono state richiamate alla doverosa attenzione per questa fase e alla verifica di tutti gli step di programmazione.

La media siciliana di oltre 1.500 nuovi contagi ogni 24 ore, in uno con l'aumento dei ricoveri, permette di concludere che le misure restrittive imposte per il periodo natalizio siano state sostanzialmente disattese. Il parametro dei 250 casi ogni 100 mila abitanti che il ministro Speranza ha indicato come campanello d'allarme per la possibile inevitabile dichiarazione di zona rossa nella regione, induce già a pensare che ormai la Sicilia sia a ridosso del lockdown. Al momento, infatti, i positivi sono schizzati dalla media di 140 di fine anno agli attuali 232, con un aumento del 66% in appena sette giorni.

Ma mentre i contagi aumentano aumentano anche i morti, a significare che l'aggressività del virus si è tutt'altro che indebolita, e che le terapie intensive cominciano a soffrire un accumulo di pazienti che non permette naturalmente di capire per quanto ancora potranno reggere. D'altronde il Comitato Tecnico Scientifico siciliano aveva consigliato al presidente della Regione Nello Musumeci di dichiarare già la Sicilia zona rossa. Il governo centrale, invece, ha optato per una più morbida zona arancione, togliendo evidentemente le castagne dal fuoco all'inquilino di Palazzo d'Orleans. Col risultato che gli assembramenti in ogni latitudine si sono giorno dopo giorno moltiplicati. Assembramenti contraddittori soprattutto se si pensa che perfino i bambini delle elementari e i ragazzini delle medie da oggi sono costretti a fare lezione con la didattica a distanza. Uno scenario piuttosto deprimente. 

Fa discutere anche la prospettiva da parte del governo nazionale di differenziare le possibili misure restrittive tra regioni. Da qui l'idea di dichiarare addirittura le "zone bianche". E mentre la campagna vaccinale sembra andare troppo a rilento (ad oggi appena l'1% della popolazione è stata vaccinata) sembrano ben pochi i dubbi sull'imposizione imminente di un lockdown totale in Sicilia, quello nel quale nessuno si potrà più muovere di casa, così come la scorsa primavera. In una Sicilia dove la popolazione non è stata in grado di amministrare la propria dose di libertà condizionata dalla pandemia, esagerando (così come era stato fatto la scorsa estate) e aggirando gli orari del coprifuoco. 

Letto 1182 volte Ultima modifica il Lunedì, 11 Gennaio 2021 16:37

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