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05
Ottobre

Perquisizioni Messina Denaro, 20 gli iscritti nel registro degli indagati

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Pubblicato in Cronaca

 

Vecchi complici e presunti nuovi fiancheggiatori. Questo il ritratto

dei 20 soggetti che sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di aver favorito la latitanza del boss Matteo Messina Denaro e che, qualche giorno fa, hanno subito le perquisizioni ordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i nomi, spiccano quelli di Giovanni Campo, figlio del boss di Santa Margherita di Belice Pietro, più volte condannato e ritenuto il leader della mafia in provincia di Agrigento, dietro soltanto al sambucese Leo Sutera. Sarebbe proprio Giovanni Campo, l’uomo che Messina Denaro avrebbe incontrato nel 2009 e con cui avrebbe viaggiato a bordo del suv blu, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, in un video trasmesso qualche giorno fa in esclusiva dal TG2.

Al centro dell'attenzione torna anche Lillo Giambalvo, ex consigliere comunale di Castelvetrano, recentemente assolto dall'accusa di associazione mafiosa, ma condannato per estorsione dal Tribunale di Trapani e che in discusse dichiarazioni si vantava di aver conosciuto da vicino il latitante. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, è finito anche Lorenzo Catalanotto, arrestato 10 anni fa dalla Squadra Mobile di Trapani nel blitz “Golem 2”. Per gli investigatori sarebbe stato uno degli uomini che portavano i pizzini del latitante agli affiliati. A Partanna è stata perquisita l’abitazione di Nicola Pandolfo, parente degli Accardo, nota famiglia di mafia. Le perquisizioni si sono concentrate non solo su Castelvetrano, ma anche su Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa, Mazara del Vallo e Santa Margherita di Belice. Le perquisizioni sono arrivare fino al palermitano, a Roccamena, dove negli ultimi anni è stato trovato un cimitero di mafia. Unica donna al centro delle ultime perquisizioni Laura Bonafede, moglie e figlia di boss importanti, finora mai raggiunta da alcun provvedimento, ma spesso al centro di intercettazioni ritenute interessanti dal punto di vista investigativo. Gli inquirenti sono certi che il Belice sia stato o sia tuttora al centro della latitanza di Matteo Messina Denaro, scomparso dal 1993.

 

Letto 783 volte Ultima modifica il Martedì, 05 Ottobre 2021 12:34

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