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22
Marzo

Inchiesta "Artemisia": gli sviluppi e le intercettazioni

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Pubblicato in Cronaca

 

Di giorno impegnato nella ricerca

del latitante Matteo Messina Denaro. Di notte appartenente alla loggia segreta che sarebbe stata sgominata ieri dai Carabinieri del Comando di Trapani che hanno eseguito 27 arresti. Questa, stando alle accuse, la doppia vita di Salvatore Passanante, poliziotto in forze al commissariato di Castelvetrano. Secondo gli inquirenti, avrebbe passato informazioni riservate all'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, ritenuto a capo della loggia deviata, e la sua fedeltà sarebbe stata ripagata con l'assunzione di alcuni parenti. Stessa cosa avrebbe fatto Salvatore Virgilio appartenente alla Dia di Trapani. E' solo uno degli aspetti che emergono leggendo le carte dell'inchiesta "Artemisia", che avrebbe provato l'esistente di un accordo corruttivo tra politica, mondo degli affari, massoneria e mafia, con capitale, per così dire, a Castelvetrano.

Lo Sciuto avrebbe tirato le fila di tutto, servendosi di altri presunti appartenenti alla loggia, come per esempio, l'ex sindaco Felice Errante, finito ai domiciliari, a capo di un Comune poi sciolto proprio a causa di possibili infiltrazioni mafiose e massoniche. Lo Sciuto avrebbe utilizzato Errante per piazzare 4 assessori massoni in Giunta e per ottenere, leggiamo testualmente, "un controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche ed amministrative" di Castelvetrano, comune che il 28 aprile tornerà alle urne dopo due anni di commissariamento, dopo aver dichiarato il dissesto finanziario e in un clima non certo dei migliori stando alle ultime inchieste giudiziarie. Intercettazioni alla mano, Lo Sciuto si sarebbe vantato di conoscere personalmente il boss Matteo Messina Denaro sin dalla gioventù: "noi ci volevamo bene", avrebbe affermato in una di queste. Lo Sciuto che, non a caso, a suo tempo, avrebbe fatto ferro e fuoco per farsi inserire nella Commissione Regionale Antimafia. “Sarò la sentinella per la provincia di Trapani” - aveva dichiarato dopo la sua nomina. Una sentinella al contrario, sempre stando alle intercettazioni: “Non sono in commissione antimafia? Appena arrivano le lettere anonime sulla massoneria…, se sono cose di altri paesi non mi interessa, quando sono cose di qui le prendo e le strappiamo”. Sarebbe stato questo il suo particolare concetto di "sentinella". Lo Sciuto che sarebbe stato informato dell'inchiesta sulla superloggia massonica già da tempo, lo avrebbe informato l'ex Presidente dell'ARS Francesco Cascio, che a sua volta lo avrebbe saputo da Giovannantonio Macchiarola, allora segretario del ministro Angelino Alfano. Favori, nomine, raccomandazioni, pressioni, posti di lavoro, pensioni di invalidità a chi non ne avrebbe avuto diritto, “un sistema di potere capace di condizionare la vita politica, ma anche di asservire ai propri interessi un ente come l'Inps” - ha affermato il procuratore aggiunto di Trapani Maurizio Agnello. Per gli inquirenti, la loggia era già pronta a condizionare anche le elezioni castelvetranesi del 2017, che poi, a suo tempo, non a caso, sarebbero state annullate. E Lo Sciuto se ne vantava: “Oggi io tramite il comune, sto facendo un sacco di cortesie o direttamente o tramite Errante, o tramite Enzo Chiofalo (allora vicesindaco), cioè io utilizzo il comune anche per gli amici miei che hanno bisogno".

Quando la Commissione Nazionale Antimafia metteva nero su bianco che Matteo Messina Denaro, nella sua latitanza, sarebbe stato "protetto da una fitta rete massonica" si riferiva a loro?

 

Letto 1353 volte Ultima modifica il Venerdì, 22 Marzo 2019 14:33

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