a condurre la loro azione di quotidiana aggressione politica nei confronti del sindaco e degli assessori, addirittura su questioni le cui competenze e prerogative non sono del governo cittadino, e perfino del presidente del consiglio comunale. Sono i consiglieri del Partito Democratico e l'indipendente Valeria Gulotta a prendere le difese oggi del sindaco, tirato in ballo ieri dai consiglieri Calogero Bono e Giuseppe Milioti a proposito della vertenza dei lavoratori stagionali, e del presidente di sala Falcone Borsellino Pasquale Montalbano, accusato sempre ieri dal consigliere Salvatore Monte di volere azzerare il consiglio comunale continuando a non coinvolgerlo su temi importanti per la città. C'è da rimanere allibiti, scrivono oggi i consiglieri di maggioranza, che venga chiesto conto e ragione al sindaco rispetto alla vicenda dei lavoratori stagionali del turismo la cui situazione lavorativa e il cui destino sono evidentemente collegati a scelte di natura regionale e nazionale. Al sindaco Francesca Valenti e al deputato Michele Catanzaro, scrivono oggi il Pd e Valeria Gulotta, va semmai riconosciuto il merito di avere compiuto nel più recente passato un'azione di costante sollecitazione nei confronti dei livelli istituzionali superiori, finalizzata a salvaguardare la posizione di questi lavoratori. Sarebbe invece utile, prosegue la nota della maggioranza, un confronto politico fra le parti anche per capire, per esempio, che fine abbiano fatto i finanziamenti promessi dal governo Musumeci, politicamente affine ai consiglieri comunali di centro destra, a beneficio di questa categoria di lavoratori così importanti ma di cui fino ad ora non si è visto il becco di un quattrino. Così come è diventato francamente inopportuno per i consiglieri che sostengono l'amministrazione Valenti che si continui a parlare di un presidente del consiglio comunale di parte e che boicotta il dibattito politico. Se c'è una critica che va mossa nei confronti di Pasquale Montalbano, la cui pacatezza viene evidentemente scambiata per debolezza, conclude la maggioranza, è quella di avere consentito lo svolgimento di un numero interminabile di dibattiti politici camuffati come richiesta di interventi sull'ordine dei lavori, trasformando ogni seduta in un palco da comizio elettorale, sovente al di là delle prerogative e delle norme regolamentari.