I 69 Postamat di Agrigento e provincia saranno da oggi al servizio dei cittadini che rientrano nei target individuati per la somministrazione delle dosi – cittadini over 80 e personale scolastico – al fine di verificare e selezionare luogo e data dell’appuntamento col vaccino. Per prenotare il vaccino dal Postamat basta selezionare l’apposita voce presente sul display e successivamente inserire la propria tessera sanitaria nel lettore. Il sistema richiederà il CAP dell’indirizzo di residenza e il numero di cellulare. Una volta confermata la schermata di verifica col riepilogo dei dati, si potrà scorrere l’elenco degli slot di appuntamento disponibili per prossimità sul territorio, con l’indicazione del luogo e della data, e cliccare sul tasto “prenota”
La rete di Postamat si va ad aggiungere alla task force dei portalettere siciliani che da ieri stanno supportando i cittadini con i loro palmari, in dotazione per il servizio di recapito, effettuando le prenotazioni in base agli slot disponibili. I canali forniti da Poste Italiane per accedere alle prenotazioni diventano dunque quattro; perché oltre ai postini e agli sportelli automatici, dallo scorso 8 febbraio i primi 100mila cittadini over 80 sull’Isola hanno potuto prenotare il loro appuntamento presso una delle sedi vaccinali attraverso la piattaforma realizzata da Poste Italiane all’indirizzo www.prenotazioni.vaccinicovid,gov.it e il numero verde 800.009.966.
Al momento i canali messi a diposizione per la prenotazione in Sicilia sono rivolti esclusivamente agli over 80 e docenti under 55. A breve quest’ultimo target verrà ampliato alla fascia di docenti fino a 65 anni.
Prosegue, intanto, la polemica su quanti sono stati finora esclusi dalle prenotazioni. Dopo il caso dei dirigenti scolastici, la Cgil evidenzia come sia ancora negato l’accesso al personale docente e ata dei conservatori e delle accademie. Una dimenticanza, dice il segretario regionale del sindacato scuola della Cgil Rizza che si riflette sulla concreta possibilità di ritornare alla didattica frontale nei tempi stabiliti dal Ministero dell’istruzione.
Proteste per chi è escluso, ma tiene banco anche la questione dei lavoratori del settore sanitario che non hanno voluto aderire alla campagna vaccinale, anche a seguito delle prese di posizione di alcuni datori di lavoro. Ad intervenire sulla condizione che si sta creando è la Ugl, con il segretario regionale della federazione Sanità Carmelo Urzì ed il segretario dei medici Raffaele Lanteri. Il problema sta iniziando ad assumere contorni rilevanti e continuerà a proliferare finchè non verrà fatta definitiva chiarezza sul tema, ossia se è obbligatorio o no farsi vaccinare, dichiarano i due sindacalisti che ritengono necessario un punto fermo da parte del legislatore nazionale o, in alternativa, regionale. Allo stato attuale, evidenziano, arrivano notizie di situazioni paradossali, che hanno già messo in difficoltà sia il datore di lavoro (che ha avviato procedimenti nei confronti di lavoratori che non desiderano vaccinarsi), sia i destinatari del provvedimento che sono stati sanzionati senza aver commesso alcunché. Ugl Sicilia invita ancora una volta tutti alla vaccinazione, ma finchè non vi sarà alcuna obbligatorietà, dice, va rispettata la volontà di ciascuno, anche nel delicato settore dela sanità. Il sindacato ritiene comunque fondamentale una regolamentazione, eventualmente anche da parte del parlamento siciliano, posto che il Consiglio Regionale della Puglia, ad esempio, ha già reso obbligatorio il vaccino per gli operatori della sanità.