rispetto al 2021, portando il prodotto interno lordo dell’Isola ai livelli pre-pandemia.
Importante traino del PIL è l’export di legno, arredo, metalli, alimentari e altra manifattura, realizzati nei settori a maggior presenza di micro piccole realtà produttive, che ha superato quello pre-pandemia del +10,9%, grazie al recupero delle esportazioni di prodotti tessili e alimentari. Resta invece ancora preceduto dal segno meno l’export dei prodotti moda della Sicilia. A livello provinciale è Ragusa a registrare la migliore performance, seguita dalla provincia di Agrigento con un +26 % e poi da Palermo.
È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio economico regionale di Confartigianato Imprese Sicilia.
L’impulso alla crescita che ha caratterizzato per la maggior parte il 2021, nonostante la presenza di numerosi ostacoli, ha fatto sì che sia tornato a crescere il numero delle nuove iscrizioni di impresa, permettendo la continuità della rigenerazione del tessuto produttivo imprenditoriale del nostro territorio.
Nonostante ciò, il numero di start up registrate nel 2021 non supera quello del 2019 (anno pre crisi), rimanendo inferiore del 10,7%. A livello settoriale si osserva che il numero di start up, nel 2021 rispetto al 2019, registra una più accentuata riduzione nei servizi (- 5,%) seguiti dal manifatturiero (-2,8%) mentre cresce nelle Costruzioni (+17,5%).
Dati negativi riguardano, invece, il turismo che, ancora nei primi 9 mesi del 2021, non recupera i livelli dei primi nove mesi del 2019. Siamo quasi al 44% in meno in Sicilia, anche a causa del crollo accentuato della presenza di turisti stranieri.