si sono aperte le celebrazioni in onore del Santo. Una ricorrenza celebrata annualmente, il primo martedì dopo la Pentecoste per ricordare l'aiuto miracoloso che San Calogero apportò ai saccensi nel 1578, dopo una serie di terremoti. Il Santo Taumaturgo ed eremita, dalla Calcedonia giunse in Sicilia per iniziare la sua opera di evangelizzazione in diversi paesi, fino ad arrivare a Sciacca, dove si fermò a vivere gli ultimi anni della sua lunghissima vita, assistendo i sofferenti, gli ammalati e i poveri. I saccensi hanno sempre manifestato grande devozione a San Calogero seppure la festa negli anni si sia ridimensionata, anche durante la pandemia. Immutata è rimasta la fede, testimoniata con il pellegrinaggio penitenziale cittadino dal centro abitato fino a raggiungere il Santuario, cui ha fatto seguito la prima celebrazione eucaristica della giornata.
I festeggiamenti si concluderanno in serata. Alle ore 19 la messa solenne presieduta da padre Massimo Cucinotta, Ministro Provinciale del Terzo Ordine Regolare, nel sagrato della Basilica.
Al termine la processione del Santissimo Crocifisso, ma la giornata in onore di San Calogero si concluderà anche quest’anno con i giovani delle comunità parrocchiali della città che animeranno il pellegrinaggio che partirà alle 19.30 dalla chiesa del Sacro Cuore. La Basilica di San Calogero al monte è meta non solo del pellegrinaggio dei saccensi, ma attrattiva anche per i turisti. Anticamente sulla sommità del monte esisteva una piccola chiesa al servizio degli ammalati e dei pellegrini che salivano alle grotte per trarre giovamento dai vapori.
La costruzione della Basilica inizia nel 1530 e finisce con l’inaugurazione avvenuta nel 1644.
La chiesa di San Calogero diventa parrocchia nel 1953 ed elevata a basilica nel 1979