sabato scorso sono scesi in piazza per manifestare, in modo silenzioso, contro le aggressioni perpetrate a danno di chi appena un paio di anni fa è stato definito eroe e oggi, invece, torna a essere il bersaglio di atti violenti e inauditi come accaduto, di recente, al dottore Alaimo, il cardiologo ucciso nel suo ambulatorio a Favara, nel pieno svolgimento della sua attività, o come accade di frequente nei Pronto soccorso, Guardie mediche, poliambulatori. Abbiamo organizzato, insieme con tutti gli altri Ordini professionali e le organizzazioni sindacali che si occupano di sanità, una manifestazione silenziosa per dire “NO” alla violenza – ha dichiarato Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento – perché il fenomeno delle aggressioni in sanità è diventato allarmante.
Una manifestazione che ha avuto lo scopo di richiamare l’attenzione del governo per risolvere le criticità che determinano disservizi sanitari ed esasperazione nell’utenza. L’attenzione è stata incentrata sulla carenza di medici nei punti chiave (Pronto soccorso, Guardie mediche, poliambulatori) determinata anche dai pensionamenti cui non ha fatto seguito un programmato aumento dei posti nelle scuole di specializzazione. Il Governo, ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Agrigento, si è accorto della mancanza di medici durante la pandemia ed è corso ai ripari aumentando il numero di Borse di studio, passando da 8mila ai 17mila di 2 anni fa e ai 15 mila di quest’anno, ma come sempre in ritardo.
Ordine dei Medici che ha evidenziato soprattutto la questione dei Pronto soccorso dove il problema esiste ed esisterà ancora considerato che le Borse di studio in Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza non vengono scelte se non al 40 per cento. Per l’Ordine dei Medici è necessario intervenire anche con incentivi economici, con uno scudo che, come è stato fatto per i vaccini, deve essere fatto per i medici del pronto soccorso.
Da Agrigento, dunque, è partito un segnale forte – ha dichiarato Franco Miccichè che, oltre a essere sindaco della Città dei Templi è anche medico - per denunciare la violenza contro i sanitari. Iniziativa alla quale ha partecipato il Commissario dell’ASP Mario Zappia per il quale la problematica è di natura culturale. Non possiamo pensare di risolvere tutto con la repressione o mettendo una guardia giurata in ogni Guardia medica o poliambulatorio. Per Mario Zappia è necessario rendere efficiente la macchina organizzativa, migliorando i servizi e, allo stesso tempo, fare in modo che l’opinione pubblica non colga solo gli aspetti negativi della sanità ma pensi anche ai medici che lavorano senza sosta per il paziente. Il responsabile dell’ASP ha comunque annunciato un potenziamento del servizio di vigilanza, una spesa enorme ma necessaria, ha detto, precisando che comunque è impossibile assicurarlo in ogni studio medico. Per il Presidente dell’Ordine dei farmacisti Maurizio Pace è prioritario lanciare un messaggio alle persone affinché abbiano rispetto per gli operatori sanitari che, in questi due ultimi anni, ma non solo, hanno dato il massimo restando vicini ai cittadini. “Siamo scesi in piazza anche noi per dire basta alla violenza ai danni del personale sanitario perché non siamo dei bersagli ed è necessario che si comprenda che se il sistema non funziona, non è sicuramente colpa dei sanitari, ha detto Salvatore Occhipinti, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Agrigento.