Si è riusciti nell'impresa di arrivare a meno di 10 giorni dalla data fissata per il primo dei due weekend di maggio senza che ci sia ancora la certezza più importante di tutte, ovverosia: dove si svolgerà la manifestazione? In centro storico oppure no? L'unica notizia ufficiale al momento è che la conferenza stampa di presentazione della festa è stata confermata. Si farà domani mattina alle 10 al comune. Sarà presentata da amministrazione comunale, maestranze e Meridiana Eventi, la società che si è aggiudicata l'organizzazione della kermesse della ripartenza dopo la pandemia che corrisponderà, purtroppo, anche con quella dopo la tragedia del piccolo Salvatore nell'ultima edizione del 2020, quella finita ancor prima di cominciare. Questa l'unica certezza, dunque. Ma il negoziato senza fine tra amministrazione comunale e autorità di polizia sulle misure di prudenza da adottare è tuttora in corso. Il piano di sicurezza presentato dalla Meridiana (e riferito al tradizionale tracciato del centro storico) sarebbe stato sottoposto a numerosissime prescrizioni. Talmente tante da non fare più escludere, stando a quanto si apprende nelle ultime ore, il più clamoroso degli scenari possibili, quello che eppure, non più tardi di qualche giorno fa, il sindaco Fabio Termine al nostro telegiornale aveva categoricamente escluso, ovverosia un trasferimento armi e bagagli del "grande circo" dal centro storico alla Perriera.
Sul centro storico la situazione è quella che ormai è nota, e non riguarda certamente soltanto il divieto di festeggiamenti all'esterno della casa circondariale. La pubblica sicurezza, infatti, avrebbe sollevato dubbi su dubbi sulla tenuta stessa dell'ordine pubblico lungo il tracciato originario, soprattutto nei tratti dove la carreggiata è particolarmente stretta e senza vie di fuga. Da qui l'ipotesi di aprire i varchi per l'accesso degli spettatori paganti il ticket d'ingresso solo dopo che i 5 carri in concorso e il sesto, il Peppe Nappa, siano stati sistemati ciascuno in un luogo diverso, sufficientemente largo da permettere eventuali vie di fuga in caso di necessità. Si parla così di piazza Saverio Friscia, piazza Duomo, piazza Scandaliato, Porta San Salvatore e piazza Mariano Rossi. Un'ipotesi questa che non prevede alcuna sfilata, con la sola necessità, eventualmente, di far ruotare da un giorno all'altro i carri, anche nell'ottica della partecipazione alla esibizione e alla recita del copione sul palco. Carri in esposizione come una sorta di museo a cielo aperto, si spera concedendo alle maestranze la possibilità di fare spettacolo con i movimenti e con le esibizioni dei gruppi a terra. Da indiscrezioni si apprende che alla Perriera, escludendo naturalmente le strade dove si trovano i presidi di carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza e uffici giudiziari, la manifestazione verrebbe considerata più sicura. Una parola definitiva sul tema dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Se una decisione non venisse presa nelle prossime ore difficilmente domani potrebbe tenersi la conferenza stampa. Una sorta di cane che si morde la coda, dunque.
Il tema ovviamente è importante sotto diversi punti di vista: quello della sicurezza è il più importante in assoluto. Quanto accaduto nel 2020 è uno spartiacque della storia, con cui non è francamente possibile non misurarsi, non escludendo ovviamente che una tragedia come quella accaduta a Salvatore Sclafani sia stata una tragica fatalità, e che dunque non sia dipesa soltanto dal luogo dove si svolgeva la sfilata; il secondo aspetto da tenere in considerazione è quello della tradizione socioeconomica, pur in un ambito culturale assai limitato, quello saccense, che è quello nel quale giganteggia, soprattutto sui social, un singolare dibattito di stampo benaltrista, che è quello che mette insieme il mantenimento della tradizione carnevalesca con le buche sulle strade. Il terzo e ultimo aspetto è quello politico. È di tutta evidenza come Fabio Termine, e su un tema come il Carnevale di Sciacca, al di là della sua stessa volontà si stia giocando tutta la sua credibilità. Così come è di tutta evidenza però che c'è anche chi lo attende al varco, come chi davanti al fiume attende che passi il cadavere.