utilizzati per questo intenso fenomeno migratorio che nelle ultime settimane sta interessando le coste siciliane e Lampedusa in particolare.
Non solo il litorale di Sciacca. Altri barchini sono stati rinvenuti nel territorio di Menfi, in località Giache Bianche, così come a Triscina e Fontane Bianche fino ad arrivare alle coste di Campobello e Mazara del Vallo. Piccole imbarcazioni utilizzate da migranti, ma proprio il coincidente approdo di questi mezzi di fortuna farebbe escludere l’ipotesi di “sbarchi fantasma”, che pure si sono registrati in passato. Indagini sono comunque in corso, coordinate dalla Procura.
E’ il comandante del Circomare di Sciacca Biagio Cianciolo a dichiarare al nostro telegiornale che molto probabilmente sono state le correnti marine a far arrivare nelle nostre coste queste piccole imbarcazioni. Peraltro, pare fossero già state individuate al largo e appurato che a bordo non c’erano persone. Sin dall’avvistamento del primo barchino, ieri mattina, in località Lido a Sciacca, la Guardia Costiera ha attivato i servizi di controllo in tutto il litorale che sono poi proseguiti anche con l’intervento delle altre forze dell’ordine. Di migranti nessuna traccia.
A intercettare i barchini mentre stavano arrivando a riva sono stati anche diversi bagnanti che hanno allertato la Guardia Costiera.
Episodi che rappresentano la conseguenza dell'intenso fenomeno migratorio che sta interessando le coste dell'isola, con i migranti che spesso vengono intercettati in alto mare dalla Guardia di Finanza e che messi in salvo, abbandonano le imbarcazioni di fortuna in balia delle correnti marine. Nel contesto del più complesso e drammatico fenomeno dell’immigrazione, si pone adesso anche il problema di queste imbarcazioni che arrivano sulle coste. “Un cimitero di barchini” quello che si sta generando nel litorale agrigentino in attesa della loro rimozione e successiva distruzione. Ma anche tutto questo ha un costo.