Il fatto si è verificato in località Ferraro. Ad intervenire sono stati i medici veterinari del servizio dell'Asp di Agrigento. Il responsabile Gino Raso e il dottor Vincenzo Costa hanno prelevato l'animale agonizzante e poi, all'ambulatorio veterinario di san Michele, adottato le pratiche cliniche necessarie che si sono rivelate determinanti per salvargli la vita. La persona che ha telefonato al Servizio Veterinario ha correttamente sospettato, dai sintomi esterni mostrati, che il cane avesse ingerito un'esca avvelenata.
I medici del servizio veterinario hanno già informato dei fatti avvenuti il sindaco, comunicando con un'apposita relazione trasmessa alla stessa procura della Repubblica, la notizia di reato. Ovviamente al momento si procede contro ignoti. L'episodio tuttavia desta grossa preoccupazione, anche perché si rende necessario e urgente effettuare una bonifica della zona interessata al fine di individuare eventuali altre polpette avvelenate. Che, inutile dirlo, sono pericolose sia per gli animali sia per gli uomini.
Il sindaco Valenti intende tornare a sottoporre l'emergenza randagismo al prefetto di Agrigento. Quanto accaduto è grave, e richiama alla memoria contesti particolarmente drammatici, come il maxiavvelenamento dello scorso anno di contrada Muciare. Sono diversi i problemi tuttora sotto i riflettori. Da quanto si apprende il più difficile da fronteggiare è quello che riguarda la somministrazione di cibo che viene garantita da alcuni volontari animalisti. Una condizione che genera la concentrazione di randagi in luoghi ormai divenuti autentici punti di riferimento per la loro necessità di sfamarsi. È allo studio un'ordinanza specifica che disciplini questo tema, prevedendo ove possibile apposite sanzioni per i trasgressori. Naturalmente occorre precisare che niente e nessuno può giustificare l'atteggiamento scellerato di chi sparge sul territorio le esche avvelenate.
Il problema di chi porta da mangiare ai cani è naturalmente solo uno dei temi al centro dell'attenzione, causando un problema di vivibilità sul territorio. Si è appreso recentemente che è in corso una campagna di sterilizzazione finanziata con fondi della Regione, ma la questione rileva sotto punti di vista diversi, dalla necessità di ospitare i randagi presso i canili convenzionati ad un sistema delle adozioni che ancora non riesce a funzionare a dovere.