che ha fatto finire sotto i riflettori il caso di oltre 300 villette del Residence di Torre Macauda (precisamente sono 311) dai cui rubinetti (dall'ormai lontano 2017), non scorre più una sola goccia d'acqua. Proprietari disperati, in un contesto piuttosto complicato, tra eventi calamitosi, la nota acquisizione attraverso l'esecuzione immobiliare del patrimonio (residence compreso), i debiti con Girgenti Acque e i dubbi del Genio Civile.
Eppure ad approvvigionare di acqua le trecento villette sono stati per anni gli stessi pozzi idrici che servivano anche l'albergo. Ma dopo che, dal Tribunale di Sciacca, la Libertà Immobiliare di Palermo acquistò sia l'hotel, sia il residence, improvvisamente l'erogazione idrica è stata bloccata. A quanto pare perché la frana della falesia, quella del 2017, aveva danneggiato anche il depuratore. E così è stata a secco anche la stagione 2018, e si teme adesso che la stessa cosa accada per il 2019. Si tenta di scongiurare questo scenario. Si prova a far tornare la normalità già entro il mese di maggio. Anche perché una fornitura con autobotti non è solo dispendiosa, ma anche piuttosto complicata, e per tante ragioni. Un residence con 311 villette, qui l'ossimoro è inevitabile, è una autentica gigantesca cittadella.
È stato il Genio Civile, sulla base – a quanto pare – di una norma che vincolerebbe l'uso dell'acqua solo per scopi irrigui, a dire basta ormai due anni fa all'erogazione idrica. Ma i titolari delle villette ovviamente non ci stanno, e, come detto, attraverso il loro amministratore (che si chiama Antonino Tomaselli) stanno tentando di correre ai ripari.
Andando a ritroso a scartabellare tra atti e documenti vari, hanno così scoperto che il residence è tuttora sprovvisto di autorizzazione allo scarico fognario. Così come hanno accertato che c'era un debito (contratto dalla precedente società che gestiva il patrimonio) con Sicilia Acque risalente agli anni passati e schizzato a circa 150 mila euro. Questione su cui, però, pare sia stata già individuata una soluzione. Ma Tomaselli rivela che sono in corso anche gli interventi di ripristino del depuratore per lo scarico delle acque nere. Così come si metterà ordine all'intera faccenda, anche attraverso l'installazione di nuovi contatori idrici che verranno gestiti da un nuovo Consorzio. “Speriamo – aggiunge - entro maggio di completare i lavori e avere le autorizzazioni. Ultimando i lavori, effettuando le verifiche alle condutture e installando i contatori idrici, il residenze potrà tornare alla fruizione dei proprietari”. Ma l'ansia non cesserà invece per lo stato della falesia. Il cedimento di due anni fa, infatti, potrebbe non essere stato l'ultimo. “Occorrono urgentissimi lavori di recupero”, dice Tomaselli.
E come se non bastasse, l'acquasplash che si trova al centro del residence nel frattempo è stato acquistato da una società diversa. E i titolari delle villette paradossalmente non potranno più beneficiarne. A meno che non si trovi un accordo, che non sembra complicato. E dire che sarebbe bastato davvero poco, in termini finanziari, a fare in modo che l'impianto restasse alle famiglie. Ma piangere sul latte, anzi: sull'acqua versata, non serve a nulla.