della politica e delle istituzioni sulla vicenda del biodigestore di contrada Scunchipani. Hanno promosso una riunione, per oggi pomeriggio, alle 18, nei locali della Copagri di Sciacca chiamando a parteciparvi le associazioni, i comitati e quanti sono interessati al territorio e a fare chiarezza su un progetto che di chiaro non ha proprio nulla, ha scritto oggi Nino Indelicato.
Già nei giorni scorsi le organizzazioni professionali agricole avevano elaborato un documento, inviato al sindaco della città di Sciacca , per esprimere la preoccupazione legata alla situazione di stallo e al silenzio, definito assordante, rispetto al progetto del biodigestore del gruppo Moncada.
Si attende ancora che l’Ufficio Territoriale di Agrigento si pronunci sulla richiesta di riesame avanzata dal sindaco Valenti e supportata dalla relazione della consulente Patrizia Livreri, ossia sui rischi ambientali per i quali si renderebbe necessaria la revoca delle autorizzazioni che sono state rilasciate a suo tempo alla MY Ethanol.
Le organizzazioni professionali agricole, nel documento elaborato la scorsa settimana, hanno chiesto all’amministrazione, al consiglio comunale e alla deputazione regionale e nazionale di sollecitare con forza il Libero Consorzio E l’Ufficio Territoriale di Agrigento a pronunciarsi sui rischi ambientali e sanitari denunciati dalla professoressa Patrizia Livreri, sulla regolarità delle procedure autorizzative e a chiedere con coraggio e tenacia la revoca o l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione concessa. Non si temano eventuali richieste risarcitorie da parte della My Ethanol, hanno dichiarato le organizzazioni professionali agricole di Sciacca citando l’esmpio del vicino comune di Ribera che nel 2011 ha preteso e ottenuto dalla Regione la revoca dell’autorizzazione ad un impianto biomasse.
In realtà le organizzazioni agricole dichiarano di non essere aprioristicamente contrari ad impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, laddove però siano realizzati in zone idonee, di dimensioni compatibili e a limitato effetto inquinante. L’impianto del gruppo Moncada, aggiungono, non sembra garantire tutto ciò ed è assolutamente incompatibile con l’area dove si intende realizzarlo.
Non solo le organizzazioni agricole, sulla vicenda giusto oggi è intervenuto il parlamentare saccense Michele Catanzaro con una nota inviata all’assessore regionale al territorio e ambiente nella quale con rabbia e determinazione chiede che venga bloccato il progetto della My Ethanol in contrada Scunchipani.
La Regione Siciliana, scrive il deputato regionale, non può lavarsene le mani accampando mancanza di competenze o peggio presentandosi alle riunioni, con propri rappresentanti totalmente disinformati e ignari di quanto sta accadendo perché proprio l’assessorato al territorio e ambiente ha la responsabilità di dirigere gli l'uffici territoriali di tutte le province. Catanzaro ricorda che sul progetto del biodigestore a sono stati promossi tavoli tecnici e istituzionali, tanto alla Regione, quanto al comune di Sciacca; sono stati attivati gli uffici responsabili di rilasciare le necessarie autorizzazioni; è stato nominato dal sindaco di Sciacca un consulente che, di sua volontà, ha anche depositato alla Procura della Repubblica una relazione tecnica che va attenzionata con la massima attenzione e rigore, ma nulla è successo. E’ necessario che il governo regionale batta un colpo, conclude il parlamentare regionale saccense, evidenziando che il territorio di Sciacca non starà ancora a guardare.