Fuga che rischia di vanificare i provvedimenti fin qui intrapresi per tentare di contenere la diffusione del virus e che ha portato il presidente Nello Musumeci ad emanare una ordinanza che impone la quarantena e l’obbligo di comunicare la loro presenza nei comuni dell’isola. Nel sito internet del Comune e così hanno fatto tutti i sindaci siciliani, è stato pubblicato l’avviso che impone a chiuque arrivi o sia arrivato a Sciacca, negli ultimi quattordici giorni di dare immediata comunicazione al comune, al dipartimento di prevenzione dell’Asp e al proprio medico di famiglia. Obbligo che riguarda chiunque arrivi o sia arrivato in città da zone a rischio epidemiologico, dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Verbanio-Cusio-Ossola e Vercelli. Devono, inoltre, restare a casa in isolamento per quattordici giorni dall’arrivo e garantire di essere raggiungibili per i controlli di sorveglianza. Sono vietati per queste persone i contatti sociali, gli spostamenti e i viaggi. Anche l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Agrigento ha rivolto loro l’appello ad osservare il periodo di quarantena al proprio domicilio, pure in assenza di sintomi clinici e invitato i medici di famiglia a svolgere un ruolo di sentinelle sorvegliando coloro che dal Nord stanno rientrando nei comuni agrigentini di residenza. Il mancato rispetto del provvedimento è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi e con l’ammenda fino a 206 euro. Sempre nel sito internet del comune di Sciacca sono riportate le disposizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo con il quale sono state disposte nuove restrizioni su tutto il territorio nazionale. Sono state sospese le attività di pub, palestre, piscine, centri benessere, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e discoteche. I bar, ristoranti ed esercizi commerciali devono consentire un accesso alle proprie attività con modalità contingentate e assicurare il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Sono vietati gli assembramenti. Anche per chi trasgredisce queste disposizioni sono previste ammende fino a 206 euro e l’arresto fino a tre mesi.