Stiamo parlando del meetup Grilli di Sciacca, di Nino Vitale, Emma Giannì e del consigliere Alessandro Curreri, per essere chiari, da anni in aperto contrasto con il “Gruppo Mangiacavallo”. Ora che il parlamentare regionale saccense ha ufficializzato, assieme ad altri 4 colleghi, la decisione di lasciare il Movimento e creare il nuovo soggetto politico “Attiva Sicilia”, il Meetup Grilli di Sciacca non perde l’occasione per togliersi più di un sassolino dalle scarpe. Sostengono, innanzitutto che I cinque fuoriusciti avrebbe dovuto metterci la
faccia e spiegare il vero motivo per cui hanno abbandonato il MoVimento 5 Stelle, scelta che a loro dire matura da oltre un anno e che nulla avrebbe a che fare con il problema delle rendicontazioni. Solo una scusa, per I Grilli di Sciacca, per nascondere la reale ragione che li ha costretti
ad andare via dal Movimento, ossia il fatto che non un solo attacco è arrivato da parte loro al Governo Musumeci, neanche sulla scandalosa lentezza della cassa integrazione in tema Covid 19 o
peggio ancora nell’ultimissimo periodo, sullo scandalo Sanità e corruzione.
Paradossale poi, per I grilli di Sciacca, che Matteo Mangiacavallo abbia lamentato una mancanza di dialogo e rifiuto ad ascoltare le minoranze da parte del gruppo parlamentare all’Ars, considerato che lui per primo ha negato il confronto a Sciacca emarginando quanti non si allineavano al suo pensiero e a quello dei suoi sodali. Ed è a questi che adesso il Meetup Grilli di Sciacca presenta il conto, ossia chiede chiarezza. Dicano il senatore Rino Marinello e il consigliere Teresa Bilello da che parte vogliono stare, ossia se intendono sostenere il parlamentare regionale in questo nuovo percorso o rimanere nel Movimento 5 Stelle.
Non si può stare con due piedi dentro una scarpa, concludono.
Ieri Mangiacavallo, al nostro telegiornale, ha escluso che la sua scelta possa avere conseguenze a livello locale. Appare improbabile al momento che il senatore Marinello lasci il Movimento 5 Stelle. Non si sa, al momento, quale potrebbe esserer la decisione di Teresa Bilello.