Sicuramente una conclusione dell’anno scolastico che non ci si aspettava: nessuna festicciola in classe e, soprattutto, nessuna recita per bambini della primaria e per gli studenti della secondaria.
Alcuni progetti avviati all’inizio del percorso scolastico sono stati, ugualmente, portati a termine in via telematica, attraverso ad esempio dei prodotti video. Gli insegnanti hanno provare a supplire, anche, alla canonica foto di classe con uno screenshot dello schermo in cui compaiono tutti gli studenti collegati dalle loro case.
Lo schermo, dopo mesi di Didattica a Distanza, continua ad essere, infatti, l’unico stumento che, allo stesso tempo, divide fisicamente e unisce temelaticamente, alunni e professori, anche, nel caso delle scuole secondarie di primo grado, nel giorno degli esami.
Per i ragazzi che concludono, per intenderci, la terza media, gli esami non si svolgeranno di presenza. Nessuna prova scritta e nemmeno l’interrogazione orale: per loro è prevista solo la presentazione di una tesina, come definito da apposita ordinanza ministeriale, sempre attraverso piattaforme on-line.
Al contrario, com’è ormai noto, a partire dal 17 giugno prenderanno il via, fisicamente a scuola, gli esami di stato, seppur ridimensionati.
E sul ritorno tra i banchi, nelle ultime ore è tornata a dire la sua la ministra Lucia Azzolina: «L’obiettivo – ha dichiarato - è portare tutti a scuola in presenza: con particolare attenzione ai più piccoli, che hanno sofferto maggiormente in questo periodo».
Ministro che ha aggiunto di stare pensando di "compartimentare i banchi", come hanno fatto in altri Paesi europei, attraverso pannelli di plexiglass così da garantire la sicurezza tra gli alunni. I presidenti di Anci e Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed Antonio Decaro, hanno però sottolineato «molte criticità», ponendo il problema delle risorse e del personale necessario per la riapertura nel rispetto delle prescrizioni indicate.
A tal proprosito la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha rassicurato di stare mobilitando risorse per oltre 4 miliardi e che ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera, ribadendo che l’obiettivo di riapertura a settembre è complesso ma raggiungibile.
Ritorno a scuola auspicato anche da tante famiglie, in particolare quelle composte da genitori lavoratori e più di un bambino, che hanno vissuto gli ultimi mesi dell’anno scolastico con forte stress. Tanti avranno tirato un sospiro di sollievo, già oggi, per la conclusione della didattica a distanza, nella speranza che tutto possa tornare, a settembre, come prima.