Lo insegna la vita, lo insegna l’economia. E' con queste parole che il segretario generale della Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Emanuele Gallo, irrompe nel dibattito post emergenza Coronavirus con l’obiettivo di stimolare la ripartenza. Nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna i beni culturali e paesaggistici possono rappresentare una valida alternativa per favorire ripresa e sviluppo. I territori interprovinciali dispongono di autentici gioielli archeologici e naturalistici, caratterizzati da un basso indice di fruizione. Il dato più “lusinghiero” ce l’ha Agrigento con appena l’8% mentre Caltanissetta ed Enna non superano il 5%. Come si può constatare, sottolinea Emanuele Gallo, il rapporto fra beni disponibili ed utilizzo è inversamente proporzionale. Un dato poco confortante dal quale si deve però partire per predisporre un’idea di circuito turistico che si giovi del traino di Agrigento ed agganci l’entroterra nisseno ed ennese. E’ indifferibile valorizzare il territorio con iniziative ed eventi che puntino a salvaguardare la tradizione veicolandola però con ottica innovativa. Bisogna sfruttare tutte le opportunità disponibili: dalle risorse comunitarie, alle nazionali, alle tecnologiche. Fondamentale, per il segretario interprovinciale della Cisl, è la cooperazione tra pubblico e privato così come un’azione di promozione che irrobustisca l’immagine della Valle dei Templi quale apripista dei tanti altri fattori attrattivi. Non è la prima volta, prosegue la Cisl, che puntiamo i riflettori su questi temi spingendo alla collaborazione tra territori che, visto il momento, è la carta da giocare. E’ arrivato il tempo di abbattere i campanili, discutere in termini di zone integrate per convogliare, in un’unica forza, tante debolezze municipali. E’ arrivato il tempo di varare un progetto integrato tra le aree turistiche di Agrigento, Caltanissetta, Enna da proporre ai tour operator come offerta unica caratterizzata dalla ricchezza delle diversità. La crisi sta facendo male, conclude Emanuele Gallo, occorre mettere da parte le rivalità, fare fronte comune per dare una prospettiva all’economia di queste tre province, e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici può essere una valida risposta.