Stampa questa pagina
20
Settembre

Maxi sequestro di pesce avariato a Menfi

Scritto da 
Pubblicato in Cronaca

4.700 kg di pesce avariato che stava per essere immesso sul mercato.

E' stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Sciacca all'interno di uno stabilimento di Menfi. L'attività investigativa era finalizzata a reprimere il fenomeno del ricorso alla manodopera irregolare. All'interno dello stabilimento di stoccaggio e lavorazione di pesce, completamente abusivo, venivano impegnati cinque dipendenti in nero.

Al momento dell’accesso presso la sede della ditta le fiamme gialle, avvalendosi anche di personale del dipartimento di prevenzione veterinario di Agrigento, hanno riscontrato numerosi dipendenti intenti alla lavorazione di varie tipologie di prodotti ittici destinati al mercato locale, il tutto in assenza delle necessarie autorizzazioni igienico-sanitarie ed in violazione di ogni benché minima norma in materia di sicurezza alimentare. Gli accertamenti condotti hanno permesso di rilevare la presenza di circa 5 tonnellate di prodotti ittici, stoccati e lavorati per la successiva rivendita, (con prevalenza di pesce sciabola e crostacei) in cattivo stato di conservazione, oltreché privi di riferimenti circa la loro provenienza. Circostanza, quest’ultima, ulteriormente aggravata dalla continua violazione della normativa sanitaria vigente e con possibili gravi ripercussioni sulla salute pubblica considerato il fatto che da analisi di laboratorio e’ stata riscontrata la presenza del parassita “anisakis” con specifico riferimento al pesce sciabola. L'attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, si e’ conclusa con la denuncia a piede libero del titolare dell’azienda, Alberto Sabella di Menfi e con il conseguente sequestro dello stabilimento di lavorazione e di oltre 4.700 kg di prodotti ittici. Oltre alle eventuali conseguenze di natura penale (la pena prevista per tale condotta e’, infatti, l’arresto fino ad un anno e l’ammenda fino ad un importo massimo di 30. mila euro), il titolare dall’ attività commerciale dovrà farsi carico delle spese di distruzione dell’intero quantitativo di merce sequestrata, oltre a sostenere le sanzioni per avere utilizzato personale non in regola con gli obblighi di assunzione.

 

 



Letto 3583 volte Ultima modifica il Mercoledì, 20 Settembre 2017 16:47

Video