l’undicenne favarese, riconosciuto dalla Stato vittima innocente di mafia, che il 21 aprile del 1999 venne colpito da un proiettile vagante nel tratto di strada che da Favara conduce al Villaggio Mosè. Questa mattina, al cimitero comunale, si è svolta una cerimonia commemorativa, a cui ha preso parte l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Palumbo. Una vicenda che ancora oggi presenta molte zone grigie con mandanti ed esecutori rimasti, al momento, ignoti. Nell’estate 2019 la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, seguendo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, ha dato nuovo impulso all’inchiesta iscrivendo tre persone nel registro degli indagati, ma gli effettivi colpevoli non sono stati ancora trovati. Ed è rivolto a chi, quel giorno, ha visto qualcosa e ha taciuto, l’appello del primo cittadino di Favara, il quale, approfittando dell’anniversario di quel fatidico giorno, torna a puntare i riflettori sul triste episodio.